Idee dal mondo

- Introduzione - 

di Antonio Karabatsos


 


Per tradizione e, più probabilmente, per il ruolo rilevante ricoperto a livello scientifico negli ultimi due secoli, il mondo anglosassone appare maggiormente sensibile e propositivo in materia entomologica di quanto non sia il resto d'Europa. Oltre a due contributi rispettivamente da USA e UK, se ne evidenzia uno proveniente dal cuore dell'Europa, la Svizzera.

Una breve carrellata sulle tre iniziative, i cui documenti sono stati mantenuti nel formato originale:


1- La prima, controcorrente e che ha avuto grande eco, è quella di Larry Orsak, che lavora in Papua Nuova Guinea collaborando alla conservazione della foresta vergine. Si rinvia alla nota biografica cui fa riferimento il link riportato nella pagina.

Mr Orsak propone, per salvaguardare alcune specie di farfalle ambite dal commercio internazionale perchè di grande spettacolarità (sono le farfalle diurne più grandi del mondo, le famose Ornithoptera) che venga istituita una sorta di "cattura regolamentata" nelle zone di diffusione, facendo divenire questi insetti (e il discorso si può estendere a molte altre specie in altre parti del mondo) una fonte di sostentamento per gli indigeni.

Per conservare la loro fonte di guadagno, gli indigeni diverrebbero inevitabilmente guardiani della foresta vergine, unico habitat di riproduzione e vita di questi insetti, rinunciando ai disboscamenti ed agli incendi mirati allo sfruttamento agricolo, meno remunerativo.


2- La seconda proposta riguarda uno dei tanti "Action Plans" oggi compilati dalla British Butterfly Conservation Society. Questi Action plans sono documenti dettagliati che descrivono la biologia della specie e la nicchia ecologica da essa occupata, preoccupandosi poi di enumerare raccomandazioni concrete per la sua diffusione e/o conservazione. Questi documenti non costituiscono lettera morta, ma vengono ufficialmente presentati alle autorità governative, che li accolgono con la massima serietà ed attenzione. Gli action plans divengono quindi utile indicazione per la gestione territoriale, grazie anche al lavoro capillare di migliaia di dilettanti che raccolgono dati e sollecitano provvedimenti.


3- La terza proposta è uno dei lavori provenienti da una associazione della Confederazione Elvetica, dedita anche alla protezione dei lepidotteri ropaloceri. Vengono analizzate le cause e le possibili misure preventive inerenti la scomparsa delle locali specie igrofile, che abitano le zone umide quali paludi o torbiere. Specie per specie. Mai visto niente di simile in Italia? Eppure il nostro patrimonio faunistico è di molto superiore... A tale proposito si invita alla lettura anche degli altri lavori presentati a nome dell'associazione, tra cui quello relativo al recupero dell'habitat di Minois dryas.

Se si cerca, invece, un contributo propositivo di carattere scientifico, si legga il noto Balletto-Kudrna, Some aspects of the conservation of butterflies in Italy, with reccomendations for a future strategy, Boll. soc. Ent. Ital., Genova, 117 (1-3): 39-59, 20.6.1985.