Parliamo di... Parnassius
di Antonio Karabatsos
A questo proposito, si legga l'esaustivo articolo di un naturalista russo, Vladimir Dinets, che ha combattuto il fenomeno: "Fighting butterfly poachers".
Il problema della cattura e della protezione dei Parnassius è stato sollevato negli anni '70 del ventesimo secolo, quando le popolazioni di Parnassius apollo dell'Europa centrale hanno subito un forte declino (per cause legate alla distruzione degli habitat, ai mutamenti climatici ed alle piogge acide, più che per episodi di collezionismo sfrenato, cfr. ad esempio Gogstad, G.O., Acid rain and the disappearance of the Apollo butterfly form the coastal area in Norway, Norw. J. Entomol. 47, 25-28 - 2000. L'introduzione della specie nelle liste CITES ne ha aumentato l'appetibilità ed il prezzo, effetto collaterale spesso inevitabile per le "flagship species", ovvero quelle specie caratterizzate da un alto valore estetico che sono spesso oggetto di scambio. Non si sa se considerare con ilarità o compatimento, inoltre, i personaggi che si dilettano a congelare le pupe ed incrociare le razze per ottenere i colori delle ali innaturalmente estesi, per non parlare di quelli che poi comprano a caro prezzo gli esemplari in questione... Personalmente ritenevo che la "parnassius-mania" fosse un retaggio degli anni '70 e del blocco ex sovietico (chi non ricorda i tedeschi dell'est o i cechi con le bacheche piene di Parnassius asiatici?).
Mi sono dovuto ricredere, perchè, al di là della poesia dedicata al P. apollo nientemeno che dal Gozzano (appassionato allevatore di farfalle) vissuto a cavallo tra il diciannovesimo ed il ventesimo secolo (1883-1916), i "parnassi" erano oggetto dell'ammirazione anche dei primi naturalisti. "...dispare, appare sui macigni opposti, (Guido Gozzano, Del Parnasso,
"Epistole entomologiche", in Tutte le poesie,
ed. Mondadori, Milano 1980) Basti pensare che le tavole allegate alla famosissima Encyclopedie del Diderot e D'Alembert, edite a partire dal 1762, presentano (n. 81 fig. 5, siglata G.M.S.) tra pochissime altre specie di farfalle e falene di tutto il mondo (ci sono anche un Morpho ed un Attacus), proprio l'incisione del Parnassius apollo. Anche l'altra grande enciclopedia del passato, l'Encyclopaedia Britannica, nella sua nona edizione (edita a partire dal 1875) rappresenta il Parnassius apollo tra poche altre farfalle diurne (Vol IV, Plate XXVII, page 592), tra cui Vanessa io e Charaxes jasus. Il breve testo dedicato al P. apollo è il seguente: "The
genus Parnassius, which seems peculiar to the Alpine or subalpine
countries of Europe and the north of Asia, belongs also to the
Papilionidae. One species, Parnassius apollo, has semi-transparent wings,
spotted with black and vermillion, and is common in most of the mountain
ranges in Europe, where it forms a very striking object".
Evidentemente l'amore per i Parnassius non conosce confini, neppure temporali. Queste farfalle così belle e particolari hanno stupito chiunque, anche gli elitari naturalisti del passato, che le chiamavano anche "Papilio" in omaggio al nome inizialmente imposto da Linneo a tutti i ropaloceri. Una
ragione in più per proteggerle, permettendo anche ai nostri figli di
goderne la vista e di udirne il volo frusciante.
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