Canton
Ticino, Alpi centrali. Anche con l'arrivo della stagione estiva, in
altura rimangono lingue di neve sui versanti meno esposti
Di questo habitat delle Alpi centrali
sono rappresentate tre specie tipiche delle alte quote.
La prima è Pontia callidice, una pieride caratterizzata dal volo veloce e nervoso a diffusione neartica, tipica delle praterie oltre i 2000 metri d'altezza. E' presente dai Pirenei alle Alpi, attraverso Turchia, Libano ed Iran, fino al complesso montuoso dell'Himalaya, al Tibet ed alla Mongolia.
Lo sfarfallamento è abbastanza precoce ed ha luogo da giugno a luglio, solitamente in un'unica generazione.
Erebia pandrose è diffusa sui rilievi più elevati d'Europa, nella fascia glaciale ed alpina. E' presente anche negli Appennini con la sottospecie "sevoensis". E' una farfalla tipica anche della tundra nella penisola scandinava dove, nell'estremo Nord, scende fino al livello del mare. La larva si nutre di Festuca sp. ed altre graminacee. L'adulto sfarfalla da giugno a luglio.
La terza specie rappresentata è Euphydryas glaciegenita, talvolta
ritenuta sottospecie di Euphydryas aurinia tipica delle alte quote, di dimensioni ridotte e di colori più scuri. Secondo alcuni autori può essere considerata una
specie autonoma. Solitamente è diffusa in piccole colonie a partire dai 2000 metri: l'adulto vola nei mesi di giugno e luglio.
Le piante parassitate sono Primula sp. e Gentiana sp. ed il ciclo larvale, alle altitudini più elevate, è biennale, come in altre specie tipiche delle alte quote, a causa della brevità della stagione estiva.
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Vista
laterale di un maschio di Pontia callidice
Pontia
callidice ad ali aperte
Erebia
pandrose nel folto dell'erba
Esemplare
femmina della bella Euphydryas glaciegenita
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