Alte quote

Dolomiti cadorine

Testi e foto di Antonio Karabatsos


 

Cadore, m. 2200, cime dolomitiche 

Tra le cime delle Dolomiti ampezzane è possibile incontrare numerose specie di farfalle. Tra le più significative, quelle del genus Erebia. In questa sezione verranno presentate alcune specie tipiche delle alte quote, anche se due di esse possono essere facilmente ritrovate poco sopra i 1000 metri (A. aglaja e E. pronoe).

La Boloria pales, che talvolta convive con  la consimile B. napaea - i cui maschi sono distinguibili con relativa difficoltà - è una piccola e veloce ninfalide che vola a partire dai 1500 metri di altezza sulle Alpi, i Carpazi, i Monti Tatra ed altre catene montuose dell'Europa centrale, dove appare minacciata.

E' usuale vederla a luglio, ma a seconda dell'altezza può sfarfallare dalla fine di giugno ad agosto inoltrato; le larve si nutrono, come molti ninfalidi, di piante del genus Viola. Sulle Dolomiti è presente la sua ssp. nominale (B. pales pales), tendenzialmente di un color rosso mattone piuttosto brillante.

La Erebia pronoe è invece di dimensioni piuttosto rilevanti, ed è principalmente diffusa nelle Alpi e, meno frequente, nei monti dei Balcani. Diffusa in prati soleggiati o in versanti erbosi, anche negli spiazzi dei boschi. L'esemplare rappresentato nella foto è un maschio.

Infine la Argynnis aglaja è forse la farfalla più comune delle tre, diffusa in tutta Europa in piccole colonie anche a basse altitudini, anche se in Italia è più comune sopra i 1000 metri. Sulla pagina inferiore delle ali posteriori presenta, come quasi tutte le farfalle del suo genus, delle brillanti macchie argentee molto caratteristiche. E' una buona volatrice e non è difficile vedere il maschio mentre "pattuglia" velocemente l'area prescelta.

 

Boloria pales ad ali dischiuse

 

Un esemplare di una piccola colonia di Erebia pronoe posta vicino ad un torrentello

 

 

Una scattante Argynnis aglaja si posa per scaldarsi sulle pietre