Acherontia atropos

Ordine: Lepidotteri

 Famiglia: Sfingidi

di Antonio Karabatsos



La farfalla in posizione di riposo

Questa grossa falena, chiamata anche "sfinge testa di morto" per il disegno che ha sul torace e che può ricordare un teschio, ha un'apertura alare anche di dodici centimetri, vive in Africa ed Asia sudoccidentale, ed ogni anno migra verso nord.
Arriva nella zona della castellana verso giugno di ogni anno, per deporre le uova sulle piante di patata, di belladonna ed altre solanacee.
I bruchi si accrescono durante l'estate, per incrisalidarsi durante l'autunno in un'ampia camera sotterranea. Le grosse crisalidi, lucide e di aspetto resinoso, hanno una colorazione variabile dal bruno nerastro al castano.
Negli anni particolarmente caldi alcuni adulti sfarfallano anche a dicembre, ma, con il calare della sera, muoiono per il freddo.
La farfalla adulta è attirata dal profumo del miele, e non raramente entra nelle arnie e le perfora con la propria spiritromba corta e robusta; a volte però le api riescono ad uccidere la farfalla, che sarà trovata dall'apicoltore mesi dopo.
Una caratteristica che ha sempre impressionato chi si imbatteva, di notte, in questo grosso insetto, è la capacità di emettere un suono lamentoso, usato probabilmente allo scopo di intimorire i predatori.
A Castello di Godego la distribuzione dell'insetto è costante anno per anno, proprio perché migratore e quindi non strettamente legato al territorio.